28 ottobre 2019

"Umbria cambia color..."

Non è difficile immaginare il perché la neo alleanza "rosso-rosso scuro" abbia preso gli schiaffi, tanto per citare Giorgia Meloni, in Umbria. Tanto per cominciare possiamo dire che, a distanza di ormai 3 anni dal terremoto del 2016, la popolazione vive ancora nelle tende mentre i negri caduti male dai barconi venivano messi in hotel a 4 stelle con tutto pagato, dalle tasse degli stessi sfollati. Vero è che nelle altre regioni colpite da sismi, anche in date più lontane, la situazione non è diversa, ma mentre i cittadini de L'Aquila sono stati traditi da tutti (Berlusconi in primis), per gli Umbri la speranza, di poter cambiare le proprie sorti con il cambio di governo in regione, è ancora viva.
Quello che la sinistra non ha capito, per "nostra" fortuna, è che salvo pochi etnomasochisti, alla gente comune non frega un cazzo di disgraziati che cascano da un barcone al largo delle nostre coste, il cittadino medio (quello voluto dalla sinistra stessa) prima di fare "beneficenza" pensa alla propria "pancia" e se la propria pancia è vuota il pellet può affogare al largo di Lampedusa. La seconda cosa che non ha capito è che dei pellet a cui stanno regalando la cittadinanza solo una piccolissima parte restituirà il favore sotto forma di voti... la maggior parte di loro preferirà fondare un proprio partito/movimento ed eleggere un pellet che li rappresenti al meglio. Già perché agli altri non gliene frega un cazzo di non essere razzisti.
Parlando in termini pratici all'Umbria Rossa interessa per prima cosa il benessere del popolo e, dal momento che questa sinistra ha apertamente detto che la parola "popolo" è roba da fascisti, al popolo non resta che votare quelli che la sinistra stessa dichiara come "fascisti". In questo modo si ritrovano a fare i conti con una popolazione che si è letteralmente rotta il cazzo di questa manica di "culattoni" che riempiono la televisione di chiacchiere inutili sui problemi del popolo, senza conoscere quali siano i problemi del popolo.
Il centro-destra, in Umbria, stravince (il 57,5% dei voti è una stra-vittoria soprattutto se il "nemico" è indietro di 20 punti percentuale) e la sinistra non sa più come arginare la deriva dei voti. D'altronde se la risposta al loro problema è, ripeto per fortuna degli oppositori e "nostra", insistere con lo stesso programma in cui viene privilegiato sempre e comunque l'ultimo arrivato e semplicemente dare del fascista a chiunque la pensi in modo diverso... inevitabilmente scatta una sorta di identificazione tra accusati. Ovvero se il cittadino medio pensa di avere la precedenza sui pellet, Salvini, nello schierarsi a favore degli italiani (con le modalità che abbiamo visto negli scorsi articoli), viene inquadrato come fascista, per associazione anche chi ritiene che la Lega stia facendo bene è inquadrato come un fascista. Di conseguenza la gente, pur mantenendo un certo distacco dagli irriducibili del braccio teso che fa di "Presente!!!" il proprio saluto, accetta il fatto di essere fascista, soprattutto se voler badare alla propria famiglia è considerato roba da fascisti.
A parziale dimostrazione del fatto che la sinistra abbia perso il senso dell'orientamento e della realtà lo si deduce già a partire dai salotti intellettuali, ad esempio una Daria Bignardi che passa dal presentare il Grande Fratello su Mediaset ad un improbabile "L'Assedio" sul Nove. Il cliché è sempre lo stesso, presentare ospiti compiacenti in un Format che sa di muffa. Così se "Beppe Sala, sindaco PD di Milano, la portavoce della ong Sea Watch Giorgia Linardi, Luciana Littizzetto;" intascano l'1,3% di share nella prima puntata, "Bianca Berlinguer, Stefano Massini del quotidiano Repubblica e Richard Thunder attivista del movimento Lgbt" non fanno meglio anzi nella seconda puntata non supera 1,0%. Insomma "All’ingenuo spettatore, quindi, come è ormai prassi consueta anche in altri programmi in onda su altre reti TV, i suddetti intervistati hanno offerto il meglio del repertorio dei “rossi” di casa nostra: diritti dei gay, accoglienza dei migranti, femminismo, più Europa e via discorrendo. Tutti argomenti di cui alla maggior parte degli italiani, ormai è banale farlo notare, non importa un fico secco e il risultato degli ascolti ne è la prova eclatante." (fonte Il Primato Nazionale) o come direbbe il Brambi "se so rott'o cazz'!!!".
Normalmente non ci vorrebbe un genio per capire che, in buona parte per merito della gestione a sfumature di rosso, l'Italia sta andando a rotoli e la politica della sinistra oltre a non offrire risposte non capisce nemmeno dove sta sbagliando dando la colpa "ai vecchi che non capiscono un cazzo di politica" il merito della loro perdita di voti.
Beppe Sala forse non dovrebbe andare a farsi bello in TV quando la capitale "economica" dell'Italia (Milano) è ormai il far west dello stivale... piazza Duca D'Aosta è presidiata da orde di clandestini (di varie etnie fuorché italiche) che riempiono le lunghe giornate rapinando i passanti e spacciando droga, i treni della Lombardia sono in mano agli eredi negroidi di Pat Garret e Billy the Kid che assaltano le diligenze nell'area regionale forse si sentono tutelati dalla forza del loro numero... dal momento che su 1.352.000 oltre un terzo (ovvero 500.000) sono immigrati caduti dal barcone. 

In conclusione se le destre d'Europa passano dallo 0,0X all'oltre 57% non è perché hanno un programma infallibile, ma semplicemente perché hanno, almeno, un programma. Ancora una volta è tutto merito della sinistra (a cui vanno i nostri ringraziamenti) che continua ad andare alla deriva come l'isola di munnezza di cui Greta (da oggi ispiratrice del nome di una specie di bacarozzi) continua a non curarsi.

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